Etabeta Volleyball
associazione sportiva dilettantistica

sede: Torano Nuovo (TE)
cod fipav s140700122
p.i e c.f. 01740060676

mercoledì 14 aprile 2010
EtaBeta Volleyball


venerdì 13 novembre 2009



CARTA DEI DIRITTI DEL RAGAZZO NELLO SPORT

* Diritto di fare sport;
*
Diritto di divertirsi e di giocare come
un bambino;.
* Diritto di beneficiare di un ambiente sano;.
* Diritto di essere trattato con dignità;.
* Diritto di essere circondato e allenato da
persone competenti;
* Diritto di seguire allenamenti adeguati
ai suoi ritmi;
* Diritto di misurarsi con giovani che abbiano
le medesime probabilità di successo;
* Diritto di partecipare a competizioni adatte
alla sua età;
* Diritto di praticare il suo sport in assoluta
sicurezza;.
* Diritto di avere i giusti tempi di riposo;
* Diritto di essere o di non essere un campione..


VIENI CON NOI !!!


Alcune indicazioni generali


Parallelamente ad un lavoro di proposta e conseguente ricerca del singolo, della tecnica dei fondamentali nella pallavolo, vi sarà una grande quantità di lavoro sulla tattica, intesa come insiemi di processi individuali e collettivi atti a raggiungere l’obiettivo preposto.
Questa modalità di lavoro presa in considerazione anche da molte federazioni sportive pone l’accento sulle CAPACITA’ COORDINATIVE, di EQUILIBRIO, SPAZIALI e di TEMPO.
Queste capacità, di fondamentale importanza per il bambino, sottintendono uno sviluppo adeguato del sistema nervoso centrale e periferico che supporti le capacità cognitive di comprensione del compito e di gestione delle emozioni e delle motivazioni.
Esse si sviluppano da un corretto schema corporeo quindi da capacità psicomotorie ben delineate.Perciò ricercarne “l’allenamento” significa permettere al bambino di disporre di buone abilità sportive e di sapersi adattare ad ogni “situazione motoria”.In questa fascia d'età il gioco è l’unico vero mezzo motivante per il bambino.Il compito dell'allenatore è quindi di proporre un modello ludico dove sono ben chiare le regole dentro le quali il bambino può muoversi.Lo sport stesso può diventare un gioco: un gioco con delle regole molto strutturate e precise, con un codice da rispettare.Crediamo che questo aspetto legato alla regola e al suo rispetto, alla collaborazione e cooperazione con gli altri, al confronto con se stessi e soprattutto con gli altri, sia educativo sul piano sportivo e sociale.
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martedì 10 novembre 2009
Il sito ufficiale della EtaBeta Volleyball fornisce notizie, modalità di iscrizione e tante altre
informazioni.


La EtaBeta Volleyball
si propone
come un club
in fase di sviluppo,
attenta soprattutto alla realtà giovanile,
nell'ottica della crescita e della formazione.
Volley femminile. Attività per tutti.

venerdì 6 novembre 2009
Bologna - Aula Magna Università: Lezione di sport



IL GESTO TECNICO è per i puristi,raffinato e complesso.Spesso è un attimo,lunghissimo e lancinante.Quando l'arbitro decreta il punto finale,l'atleta che lo ha subìto ripercorre dentro di sè mesi di allenamento,di sudore,di ripetuti "combattimenti",di applicazione metodica alle tecniche che hanno portato a quella gara.VENTICINQUE anni di Esperienza,di cui quasi 20 trascorsi in campo Nazionale, non sono certo un pelo superfluo, ovviamente per chi non si discosta dai principi fondamentali,perchè anche in questo sport c'è chi cerca LE SCORCIATOIE e LE FURBIZIE.

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venerdì 30 ottobre 2009
CORAGGIO e FIDUCIA
" La prima vittoria che propongo ai miei giocatori, e che pongo a me stesso, è battere un nemico terribile, anche perché si nasconde, anche perché noi non lo vogliamo mai affrontare, che di solito ci fa più paura anche dell’avversario più forte. E questo avversario sono i nostri difetti, i nostri limiti, le cose che non ci vengono bene, che non ci piacciono. Questa è la prima vittoria, perché se non si vince questa gara non c’è miglioramento, cioè aumento della qualità. "
PRIMA la PERSONA e POI L’ATLETA
... Tanti fattori incidono nella preparazione di un atleta o di una squadra, così come è necessario considerare tanti aspetti per capire ifenomeni che lo sport scatena. Di tutti però uno è più importante,fondamentale, decisivo: il fattore umano. Quello che dell’essere umanoè esclusivo: la sua psiche, quel complesso insieme di ragione, dipassioni, di sentimenti, di intelligenza.
(Julio Velasco)

ALLENAMENTO E MENTALITA’ di SQUADRA
L’importante non è quello che trovi alla fine di una corsa, l’importante è quello che provi mentre corri.

domenica 18 ottobre 2009

L'AGONISMO NON E' UN MALE.
Tratto da Cubia n° 94 – Agosto/Settembre 2009
Il 9 Agosto 2009 su “Il Resto del Carlino-Rimini” è stato pubblicato un articolo che riportava considerazioni sullo Sport e su come questo si incarna nell’agito delle società sportive di Cattolica, considerazioni che hanno avuto come conclusione “…troppo agonismo…educare è la vera vittoria…”.
Mi ha ricordato tante riflessioni, conversazioni e decisioni, dell’inverno passato, in sede di riunione nell’ambito del Cattolica-Volley.
Più volte mi sono chiesta, in qualità di genitore e membro della dirigenza della società suddetta, quale dovrebbe essere la giusta filosofia portante di una società sportiva: – non conta vincere, ma è fondamentale consentire a tutti di partecipare ad ogni attività, oppure è importante avere una mentalità vincente e, quindi, poter scegliere ogni volta gli atleti migliori che devono essere coinvolti nelle molteplici iniziative programmate?
La saggia risposta, a mio avviso, richiede una riflessione sull’una e sull’altra posizione, ma anche attenzione al significato profondo della parola Sport e a tutto ciò che essa abbraccia.
Porre la vittoria al secondo posto rispetto alla possibilità di partecipare tutti ad un evento sportivo, vuol dire valorizzare lo stare insieme, la condivisione di esperienze, l’amicizia, l’accettazione dei propri e degli altrui limiti, vuol dire anche eliminare le etichette di titolare o non titolare (“panchinaro”) e con esse il dovere dimostrare il proprio valore a tutti i costi, infine vuol dire annientare ogni sorta di agonismo, perché secondo questa filosofia ad esso sono associabili solo e soltanto connotazioni negative.
Ma è così? O meglio, il tutto si sposa bene con la parola Sport?
Porre, invece, la vittoria al primo posto a discapito della possibilità di far partecipare tutti ad ogni evento sportivo, vuol dire sviluppare il senso di sacrificio e di responsabilità, l’impegno, la costanza, il desiderio di dare il meglio di sé e di riuscire, vuol dire anche vivere ogni sfida come un’occasione di crescita personale, perché strumento per conoscere le proprie difficoltà e, quindi, capire dove lavorare maggiormente per migliorare, vuol dire infine considerare l’agonismo, da una parte, l’anticamera della vita adulta, dall’altra una caratteristica importante del mondo e della società, dove ognuno ha il dovere di dare il meglio di se stesso per il progresso della società medesima.
Quale delle due filosofie può e deve convivere con lo Sport?
Che cosa si intende con Sport?
Rispondere a ciò è fondamentale, almeno per chiarire qualche dubbio e per crescere insieme nella riflessione, senza la pretesa di scoprire l’essenza di ogni cosa o di elaborare le conclusioni più giuste.
Sport vuol dire:
- qualcosa nella quale si ravvisano tre componenti essenziali, una ludica, una psicomotoria e una agonistica; “in assenza della componente ludica lo sport viene ad assimilarsi ad un’attività lavorativa vera e propria, quando invece viene meno la componente psicomotoria abbiamo i giochi competitivi non centrati sul corpo (es. scacchi), se, infine, manca la componente agonistica si hanno le attività fisiche non competitive” (tratto da “Lo sport e le attività motorio-ricreative in Umbria G. Barbieri – Osservatorio del fenomeno sportivo – Regione Umbria“);
- strumento di educazione e formazione personale e sociale;
- tutto quello che il corpo umano fa, oltre alle normali attività quotidiane, fino al raggiungimento di un determinato limite, che è assolutamente personale, ma può essere lo spunto per una competizione con se stessi e/o con altri;
- scuola di vita.
Se sport è tutto questo, la filosofia che guida ogni società che gestisce attività sportive a livello giovanile potrebbe essere la prima?
Se vincere deve essere secondario, se ciò che conta è “rafforzare i vincoli famigliari…creare occasioni di incontro, cene e feste con le famiglie…” si persegue un pensiero meraviglioso ed in perfetta sintonia con le associazioni di volontariato o educative di vario genere, ma forse limitativo se considerato elemento fondamentale di una società sportiva.
Una società sportiva seria deve praticare sport al suo interno, altrimenti sarebbe un’altra cosa, quindi dovrebbe curare la formazione umana e fisica senza trascurare mai l’agonismo, o meglio ritenere quest’ultimo l’elemento guida di ogni altra scelta educativa-formativa, dovrebbe contare su allenatori qualificati, personale all’altezza della situazione che ha studiato e superato esami, proprio per non fare danni a corpi in fase di crescita. Gli allenatori qualificati possono anche essere educatori, ottimi educatori, e penso sia questo che una società sportiva seria dovrebbe considerare, prima di scegliere il proprio staff.
In base al mio vissuto posso affermare che il Cattolica-Volley, da tempo, pone come obiettivo portante di ogni sua decisione quello di scoprire talenti, formare, educare.
Il Cattolica-Volley è quello che dovrebbe essere una seria società sportiva: scuola di vita.
di Matilde Imperatori
venerdì 16 ottobre 2009